Cambiare strategia

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Di flavescenza dorata se n’è parlato a Govone il 2 maggio, in un incontro focalizzato sulla presentazione di alcuni lavori di ricerca condotti da Natural development group di Bologna, che sta testando in vigneto la linea innovativa Bioactive. Si tratta di una ricerca su più fronti che sta suscitando molto interesse e curiosità e tanti si augurano che possano riservare positive sorprese. Gianluca Manfredini e il suo staff si stanno occupando di quattro filoni di indagine, di cui tre orientati allo studio come il mal dell’esca e la flavescenza dorata e uno orientato allo studio delle malattie fungine classiche come oidio, peronospora e blackrot. I preparati fogliari sotto valutazione sono il risultato di studi legati ai biomateriali e, in particolare, al alcune molecole biointelligenti, che potrebbero aiutare le piante a vincere le insidie dei vari patogeni. Ciò che è ancora più importante è che queste molecole non avrebbero alcun tipo di impatto sulle persone. Nulla di miracoloso. A Govone c’erano molti produttori e, dopo l’incontro, l’interesse per queste novità sta crescendo. Soprattutto tra quei viticoltori che finora hanno rispettato le leggi, hanno trattato le loro piante con i prodotti convenzionali, ma non hanno ottenuto i risultati che si aspettavano.
Ma sono gli stessi ricercatori a gettare acqua sul fuoco e a mettere in guardia dal considerare miracolosi questi nuovi preparati. I test hanno già fornito riscontri importanti, ma non bastano a dare garanzie assolute di riuscita. Loro – questi ricercatori – sono i primi a ricordare che i prodotti antiparassitari aiutano, ma che sono le pratiche agronomiche che fanno la differenza. Oggi come domani.

Gazzetta
Incontro a Covone sugli ultimi ritrovati per combatterla.