Ma se le api sparissero dalla Terra sarebbe finita pure per noi?

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Gli insetticidi stanno sterminando questi insetti: negli Usa l’80% è già scomparso, Obama corre ai ripari. Senza loro il mondo vegetale rischia.

La situazione mondiale delle api è la seguente: il 75% del patrimonio apistico europeo, l’80% di quello americano e il 95% di quello asiatico e cinese sono spariti per via dei pesticidi. Il leader Usa Obama ha deciso di prendere di petto la situazione, per la parte che lo riguarda, incaricando il dipartimento per l’agricoltura e l’Epa (Environmental Protection Agency, l’agenzia per la protezione ambientale) di studiare una strategia che fermi la moria. I primi risultati, esige la Casa Bianca, devono vedersi entro sei mesi. Il presidente ha messo sul tavolo otto milioni di dollari e con questi soldi certi ranch in Michigan, Minnesota, North Dakota, South Dakota e Wisconsin dovranno ricreare un ambiante adatto. I pesticidi stanno facendo sparire anche la farfalla monarca. C’è anche una moltiplicazione dei cosiddetti colony collapse disorder…

1 – Sarebbero?
Le api, per qualche ragione misteriosa, perdono il senso dell’orientamento e non trovano più l’alveare. Le larve muoiono di fame, la regina anche. Senza regina non c’è alveare.

2 – Perché le api sono così importanti?
C’è una famosa frase di Einstein: “Se l’ape scomparirà dalla Terra, allora gli uomini rimarranno solo pochi anni in vita. Non più api, non più impollinazione, non più piante, non più animali, non più uomo.” Vale a dire: le api contribuiscono in modo decisivo alla fecondazione del pianeta, entrano cioè nel ciclo produttivo delle piante, trasportando il polline dalla parte maschile a quella femminile. Gli alberi, i fiori si riproducono così. La morte delle api equivale ad una gigantesca castrazione di Madre Natura. In America, prima di Obama, s’è mosso lo stato dell’Oregon, e in particolare la città di Eugene, dove sono state varate norme a difesa degli impollinatori ed è stato proibito l’uso di neonicotinoidi. La parola stessa fa capire che i neonicotinoidi sono sostanze estratte dal tabacco con le quali dal 1990 si preparano di preferenza gli insetticidi. Gli effetti su scala planetaria sono devastanti.

3 – Le api sono così importanti per l’impollinazione?
Uno sciame di api è in grado di fecondare fino a 200 alberi da frutto al giorno, un giovane lavoratore esperto non più di 20, lavorando 10 ore. Un’ape bottinatrice è in grado di visitare 700 fiori al giorno, un alveare medio contiene 30 mila api e quindi una colonia riesce a visitare più di 20 milioni di fiori quotidianamente. Un piccolo aviario di 5 arnie riesce a impollinare 70 milioni di fiori al giorno. Per produrre un chilo di mele vengono percorsi in media circa 150 mila chilometri, ovvero quattro volte il giro della Terra. Un singolo alveare contribuisce all’impollinazione di un area di 3 mila ettari. La Banca mondiale calcola che globalmente il valore dell’impollinazione vale 170 miliardi di euro. Anche in Cina l’inquinamento ha sterminato ha sterminato le api, e adesso sono i frutticultori a salire sugli alberi e impollinare a mano ogni fiore. Vengono chiamati uomini-ape: dotati di stami essiccati e polverizzati e di una piuma di gallina, fissata su una canna di bambù, spargono il polline sui fiori appena schiusi.Per sostituire gli insetti, un lavoratore chiedeva 7 euro al giorno nel 2010, 9 nel 2012. Oggi siamo a 15.

4 – Di quante api abbiamo bisogno?
In Europa ci vorrebbero 7 miliardi di api. Ne abbiamo un miliardo e mezzo. Sono numeri che estraggo da uno studio della rivista Plos One, pubblicata dall’università di Reading, nel Regno Unito. Hanno messo insieme i dati di 41 Paesi di tutto il mondo.

5 – l’Italia?
Francesco Panella, presidente degli apicultori italiani, dice che da noi “le cose vanno un po’ meglio, anche se continuiamo a registrare fenomeni intollerabili. A livello europeo siamo riusciti ad avviare un percorso per proteggere il patrimonio delle api, ma c’è ancora molto da fare. Abbiamo richiesto che siano attivate indagini per accertare la dannosità per le api di preparati autorizzati recentemente, quali ad esempio il Sonido, Force 20 CS e il Mesurol per la concia del mais”. Pensare che quello delle api è un mondo meraviglioso: scodinzolano per comunicare alle compagne il punto e la distanza di una buona riserva, riconoscono l’odore della colonia a cui appartengono, quando volano in cerca di cibo si orientano con l’uso del paesaggio, possono ricordare la posizione di 5 campi di fiori e sanno qual è il momento migliore della giornata per ottenere più polline. È un mondo di femmine (i maschi muoiono subito dopo l’accoppiamento con l’ape regina), un alveare si può tenere sul balcone (in Giappone è di moda, il kit costa 700 euro), le api si orientano anche se il loro nido è piazzato in una stanza buia.Giuseppe Garibaldi ne andava pazzo, a Caprera si prendeva cura di 80 alveari.

Giorgio Dell’Arti